CARTOGRAFIA

CARTOGRAFIA, MAPPE E CARTINE, STORIA E GEOGRAFIA

Cartografia. Mappa per guida turistica con itinerario a tappe. Rilievi ottenuti da dati georeferenziati e grafica vettoriale. 2017

Mappa con itinerario a tappe. Rilievi ottenuti da dati georeferenziati e grafica vettoriale. 2017

Cartografia, è la mia prima specializzazione acquisita in campo editoriale e ancora oggi è uno dei miei cavalli di battaglia.

Parliamo di geografia, quindi… iniziamo con un po’ di storia: il mio approccio con le mappe, infatti, parte da lontano. Ho iniziato a realizzare cartografia per le pubblicazioni di De Agostini e Fabbri Editori, nei primi anni ’80.

Allora era tutto rigorosamente fatto a mano, con Rapidograf®, matite, areografo, pennelli, tempere e chine, lucidi e rosso-coprente, maschere di ulano, sgarzino, incisioni in punta di zaffiro per i tracciati delle strade. Letraset®, nomenclatura fotocomposta e applicata con “stripping”, Spraymount® e cutter, nome per nome e poi pellicole bitumate e ritoccate per i vari passaggi a bromografo.

Martiri del lavoro

Anche se erano già lavorazioni all’avanguardia rispetto a quelle da “martiri del lavoro” degli incisori di litografie che disegnavano a mano, al rovescio, andando a registro, nomenclature, tratti e tratteggi su ponderose lastre lisce di pietra litografica calcarea che richiedevano innumerevoli passaggi di preparazione con svariati materiali come acidi, gomme arabiche, sabbie e talchi (e tutto senza il Control o il Comand Z!), rimangono comunque argomento di una fotolito di un’altra era. Il Paleolito… appunto…

Il rilievo a matita e la “vista da satellite”, una cartografia artistica ma rigorosa

Ma torniamo alle nostre cartine: la contemplazione delle prime spettacolari foto da satellite della crosta terrestre hanno affascinato il mio capo (e maestro) Piero Valli, che in Prograf e in Graffito ispirandosi ad esse, iniziò a riprodurle a mano a ecoline, tempera e “acquapasto”, per svecchiare l’impatto visivo delle solite cartine “scolastiche”.

Fu un grande successo. La forte richiesta di questo tipo di produzione lo spinse progressivamente ad insegnarmi la tecnica artistica “da satellite” da lui inventata (vedi qui le mie carte di Nubia e California).

Oltre a questo mi spinse poi a realizzare moltissimi “sfumi” a matita da abbinare alle colorazioni in fotolito (poi digitali) per itinerari che venivano pubblicati da Atlante, Gulliver, DOVE, (De Agostini) guide e pubblicazioni del Touring Club, manuali scolastici, ecc.

(Qui, all’inizio della gallery, potete vedere uno dei miei “sfumi” dei rilievi montuosi fatto a mano, a matita su lucido, base di tanta cartografia da me realizzata per diverse testate editoriali.

Legenda-Realizzato in: *Gr= Graffito, *Sei=SEI, *Cm= Centimetri).

GALLERY CARTOGRAFIA

Una cartografia innovativa e moderna

I primi Macintosh (Nel 1989 il Mac Plus!) ci consentirono in Graffito un’ulteriore incremento e miglioramento della produzione, favorendo un eccezionale mix tra elaborati a mano e al computer. (Santi subito! Adobe Photoshop e il grandissimo software Aldus Freehand!).

Attualmente, come tutti sanno, la tecnica si è molto evoluta: Google Maps (e non solo) detta la sua legge, anche estetica; i tempi e i relativi costi si sono ristretti e i dati georeferenziati rilasciati online consentono di realizzare carte efficacissime e scientificamente precisissime (vedi esempio in testa alla pagina). Anche se forse un po’ meno “poetiche”.

I dati si trovano, sì, ma vanno comunque gestiti, interpretati e rappresentati graficamente, perché non fa “tutto da solo” il computer. Dietro c’è un grande lavoro e almeno un po’ di conoscenza dei software dedicati.

Quindi oggi le “cartine” possono essere anche interattive, 3D (Guarda gli esempi della cartografia 3D), animate, “navigabili”, “aumentate”… e chi più ne ha, più ne metta (…e soprattutto, prima, me le richieda!).

Peraltro io non realizzo plastigrafie fisicamente in 3D. Vedi qui un chiarimento.

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